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Audience – Adept Responce aR6: Condizionatore di rete – Recensione

NB la recensione non è stata scritta da Matteo (turo91) come al solito, ma da un caro amico appassionato come me

Scrivere di un componente elettronico come un condizionatore di rete è impresa sicuramente difficile partendo dal presupposto che un condizionatore di rete non suona.

Analogamente ai cavi di potenza, di segnale, di alimentazione e ad altri accessori di corredo si potrebbe incorrere nell’errore di relegarli in un ruolo di secondo piano ma in realtà le cose, come leggeremo ,non stanno così, tutto concorre ed ogni elemento merita attenzione e dignità se si è alla ricerca di un suono appagante.

Tutto concorre alla buona riuscita di una riproduzione di qualità, ovviamente in percentuale diversa da componente a componente.

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Sembrerebbe semplice ed ovvio ma a complicare le cose c’è di mezzo il rapporto prezzo/prestazioni, ed è qui che nasce il problema.

Proverò a rovesciare questa breve recensione scrivendo per prime le considerazioni finali per liberarmi quasi da un “peso”, il peso di giustificare 3.500$ circa che sono il prezzo di questo condizionatore di rete costruito a regola d’arte dall’americana Audience.

I miglioramenti da me riscontrati durante le varie prove in numerose catene giustificano un investimento così alto oppure sarebbe stato più producente investirli nel migliorare la qualità di altri componenti ?

Non sono in grado di rispondere perché tutto questo rientra nella valutazione personale e nel contesto economico in cui questo apparecchio si inserisce, è però evidente fin da subito che questo è un componente adatto a catene di alto lignaggio e rappresenta un controsenso utilizzato in catene “economiche”.

Fatte salve queste premesse ho provato questo Adept Responce aR6 in varie situazioni ottenendo risultati molto diversi di volta in volta.

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Alla fine di tutti questi test il condizionatore ha trovato pace nella mia catena ed opera in pianta stabile in coppia con il mio NAIM DAC V1, all’alimentatore del Mac Mini Keces 116.

In rete si trova ampia documentazione su costruzione e materiali utilizzati quindi eviterò uno scontato copia e incolla limitandomi a quello che risulta evidente anche ad un utilizzatore non tecnico.

La costruzione dell’apparecchio è ottima (e ci mancherebbe anche) una contenitore in alluminio antimacchia arrotondato sul cui frontale appare un solo led azzurro fortunatamente poco invasivo (alcuni apparecchi hanno leds talmente potenti da illuminare una stanza).

Sul retro 6 prese divise in tre sezioni dedicate appunto a tre categorie di apparecchi finali, preamplificatori e sorgenti.

L’utilizzo sulle sorgenti, in tutte le catene e prove effettuate ha sempre sortito un esito positivo mentre su preamplificatori e finali ai miglioramenti spesso fanno da contraltare delle alterazioni al suono che non sempre sono benefiche.

L’elenco dei preamplificatori sarebbe lungo dal Margules SF220, al Conrad Johnson PV10AL ma mi piace citare il magnifico pre Audio Research LS27.

Con questo prestigioso apparecchio l’aR6 ha fornito una prestazione abbastanza altalenante, da un lato un miglioramento della pulizia e della compostezza degli strumenti, dall’altro un abbassamento della scena.

L’utilizzo con i finali di potenza il più delle volte ha confermato le opinioni di quanto si legge in rete ovvero che i condizionatori di rete, a prescindere dal costo e dal marchio, il più delle volte chiudono troppo la scena.

Accadeva con lo Spectron Musician III Mk2, con l’EAM LAB HA600 ed, in misura minore con il mio NAIM.

A leggere fin qui sembrerebbe proprio una Caporetto, una disfatta aggravata dal costo elevato ed invece le sorprese non sono finite.

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Come avevo anticipato nell’introduzione l’ ar6 è attivo nella mia catena e sinceramente non potrei più farne a meno.

I miglioramenti sulle sorgenti sono molto evidenti, talmente evidenti che ci si accorge subito dei benefici di un buon condizionatore di rete nel momento in cui non c’è.

Per chi come il sottoscritto ascolta musica per molto tempo i benefici vanno oltre l’udibile.

Togliere il condizionatore significa un maggior affaticamento uditivo, la voglia di spegnere la musica e passare ad altro arriva prima del solito.

Diversamente un senso di maggior compostezza del messaggio invita ad un ascolto anche compassato ma nella certezza che riprendere la concentrazione regalerà un basso decisamente più profondo, più composto e godibile.

Scena ferma significa più intelligibilità, altezza e profondità, mi ero ripromesso di non usare la solita frase “nero infrastrumentale” che spesso fa sorridere i non audiofili ma in realtà è una visione piuttosto calzante per descrivere i benefici di questo condizionatore di rete.

Come concludere questa breve recensione ?

Per quanto mi riguarda un condizionatore di rete è un apparecchiatura indispensabile per chi fa dell’alta fedeltà una pratica di continua ricerca verso una riproduzione più appagante (non necessariamente realistica) perché una corrente filtrata e “ripulita” si sente anche quando “non si sente” (perdonate il gioco di parole).

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Lo trovo indispensabile nelle sorgenti mentre nei preamplificatori e nei finali di potenza il rapporto vantaggi/svantaggi va ponderato con calma.

Definirlo neutrale e lineare sarebbe un azzardo in quanto non modifica ne in meglio ne in peggio queste due caratteristiche (quando usato nelle sorgenti).

Se si ascolta per diverso tempo ci si rende conto che dettaglio musicalità sono piacevoli perché la risposta in frequenza rimane estesa, in pratica non taglia nulla casomai smussa le asperità.

Il basso è profondo senza il rigonfiamenti nel medio basso, qui i benefici sono notevoli.

La gamma media rimane naturale così come la resa strumentale senza mai diventare affaticante o fastidiosa.

Scena più precisa e ferma. A questo punto non vi resta che ascoltarlo, d’altronde è superfluo aggiungere che questa pratica quasi desueta agli audiofili internauti è l’unica da attuare nel caso di apparecchi costosi.

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2 Responses to Audience – Adept Responce aR6: Condizionatore di rete – Recensione

  1. Lucius Millstead 26 Giugno 2021 at 14:01 #

    Bellissimo lavoro,bravo continua cosi!!

    • Matteo 28 Giugno 2021 at 09:14 #

      Grazie

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